Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Rischio Listeria: le analisi come strumento di prevenzione

Alla ribalta delle cronache di queste ultime settimane, vi è una delle malattie infettive di origine alimentare: la Listeriosi, causata dal batterio Listeria monocytogenes che, anche se rara, comporta elevati tassi di ricovero ospedaliero e mortalità. Il batterio in questione è molto diffuso nell'ambiente e si trova comunemente nel suolo, nell'acqua, nella vegetazione e nelle feci di numerose specie animali; i cibi contaminati attraverso i quali l'uomo può contrarre la malattia sono sia di origine animale che vegetale. Il microrganismo è stato isolato in: latte crudo, formaggi molli, carne fresca e congelata, pollame, prodotti ittici e prodotti ortofrutticoli crudi.


"Come la gran parte dei batteri - spiega Francesco Gallone, responsabile tecnico di Agro.Biolab Laboratory, centro analisi chimiche e microbiologiche per il settore agroalimentare – la Listeria monocytogenes è sensibile al trattamento termico, tuttavia il suo range di sopravvivenza è molto ampio, in particolare tollera le basse temperature e gli ambienti salati. Di recente, ceppi di Listeria monocytogenes sono stati riscontrati in ortaggi surgelati la cui contaminazione suggerisce: o una scarsa efficacia delle procedure di trasformazione delle materie prime; o una inefficienza dei processi di sanificazione delle superfici di lavoro. La migliore strategia per evitare la diffusione di focolai infettivi è la prevenzione, che si può attuare applicando le norme di igiene del processo e monitorando la produzione attraverso controlli microbiologici prestabiliti sia di superfici che dei prodotti nelle diverse fasi di lavorazione".



Il decreto n. 3746 del 20 giugno 2014 stabilisce che i prodotti ortofrutticoli di quarta gamma devono soddisfare i requisiti igienico-sanitari minimi, ossia devono essere sottoposti ad almeno due cicli di lavaggio; la temperatura di conservazione delle materie prime, dei semilavorati e dei prodotti finiti deve essere inferiore agli 8°C e la temperatura degli ambienti di lavoro non deve superare i 14°C; è importante quindi attuare un efficace controllo della temperatura lungo tutta la catena di produzione, distribuzione e conservazione degli alimenti, anche in ambiente domestico.


Sopra: esito positivo del CAMP test: prova di conferma più significativa prevista dalle norme di riferimento.

"Per valutare l'efficacia del processo di trasformazione e la qualità microbiologica del prodotto - continua il responsabile tecnico del laboratorio - è necessario effettuare presso laboratori accreditati le analisi microbiologiche indicate nel suddetto decreto che prevede oltre alla Conta e alla Ricerca di Listeria monocytogenes, anche la conta di E. coli e la Ricerca di Salmonella. Agro.biolab Laboratory, in tal senso, ha da molto tempo attivato una sezione dedicata ad analisi microbiologiche su alimenti destinati al consumo umano e animale, acque e campioni ambientali".


Sopra: la Listeria monocytogenes cresce sul terreno di coltura ALOA sotto forma di colonie verdi circondate da un alone opaco


Il laboratorio effettua prove accreditate per l'identificazione e quantificazione dei microrganismi patogeni e degli indicatori di igiene nei processi di produzione degli alimenti. Le tecniche analitiche applicate, comprendono un'ampia gamma di metodiche ufficiali ISO, APAT, ISTISAN.

"Relativamente all'analisi su Listeria monocytogenes, il nostro laboratorio - conclude Gallone - opera secondo il protocollo definito dalle norme UNI EN ISO 11290-2:2017 e UNI EN ISO 11290-1:2017, l'analisi è accreditata ACCREDIA. Le competenze in ambito microbiologico del laboratorio si estendono anche a prove di stabilità e studi di shelf life delle conserve alimentari. Le prove microbiologiche completano un'ampia offerta di prove chimiche per le quali operiamo con efficienza e professionalità al servizio delle imprese del settore agroalimentare".

Contatti:
Agro.Biolab Laboratory Srl

S.P. 240 km. 13,800
70018 Rutigliano (BA) - Italia
Te.: +39 080 477.07.62
Fax: +39 080 476.16.01
Email: info@agrobiolabitalia.it
Web: www.agrobiolabitalia.it