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Distretti produttivi siciliani: riconoscimenti rimandati a settembre, ma la filiera agrumicola non si ferma

"Aspetteremo pazientemente settembre per avere risposte sulla richiesta di riconoscimento del nuovo patto di sviluppo distrettuale, presentata a giugno 2017 - ha detto Federica Argentati, presidente del Distretto Agrumi di Sicilia, commentando l'audizione del 3/07/2018, in Commissione Attività produttive all'Assemblea Regionale Siciliana - Nel frattempo continueremo ad andare avanti con le tante attività messe in campo, con un parco sottoscrittori e partner che è ancora cresciuto, nella consapevolezza che la filiera agrumicola ha assoluto bisogno dell'atto di riconoscimento previsto dalla normativa regionale in capo all'Assessorato Attività Produttive, per il quale siamo in attesa da più di un anno".


Federica Argentati

"Ringraziamo il presidente della Commissione Orazio Ragusa - ha proseguito Argentati - che in questi anni ha dimostrato doti eccezionale di leadership, nell'esclusivo interesse della categoria - e i suoi componenti per la sensibilità dimostrata verso le questioni aperte sul fronte dei distretti produttivi siciliani e speriamo venga accolta la proposta, alla Commissione, della vice presidente Angela Foti di voler far proprio il documento congiunto elaborato dai rappresentanti degli stessi Distretti presenti al tavolo su alcuni temi essenziali che attendono risposta: la riorganizzazione dell'Ufficio Distretti in seno alle Attività Produttive, la pronta istruttoria dei Patti di Sviluppo presentati per arrivare ai riconoscimenti, l'insediamento della Consulta regionale dei Distretti, il ruolo dei Distretti nella definizione della programmazione regionale, un inquadramento più semplificato per i Distretti dell'agroalimentare e della pesca, bandi dedicati ai Distretti, l'inserimento di una premialità per le aziende che aderiscono ai Distretti nei bandi della programmazione comunitaria".

"Ci ha fatto piacere - ha aggiunto Argentati - apprendere dall'assessore alle Attività produttive, Mimmo Turano, che finanzierà tutti i progetti relativi a bandi attualmente in istruttoria e che il suo assessorato ha dato assoluta priorità alla spesa dei fondi comunitari; comprendiamo anche le difficoltà nel reperire personale da destinare all'Ufficio Distretti, ad oggi sguarnito, rimandando a settembre le pratiche di riconoscimento, termine fino al quale aspetteremo con pazienza".

"Ci preoccupa, invece - ha continuato la presidente - apprendere dall'assessore che i Distretti non sono all'interno della futura programmazione comunitaria, contrariamente a quanto sarebbe sensato presupporre e a quanto richiesto da sempre da tutti i rappresentanti delle filiere produttive. Pertanto chiediamo con forza che una rappresentanza dei Distretti entri a far parte del comitato di sorveglianza sulla spesa dei fondi comunitari; auspichiamo anche che l'Assessorato all'Agricoltura sostenga una grande filiera produttiva come quella agrumicola che produce una importante fetta del Pil di questa regione e che in questo momento, evidentemente, non è presa nella giusta considerazione nonostante il grande lavoro che da anni sta facendo il Distretto Agrumi di Sicilia per consolidare un percorso virtuoso e in costante crescita".


Un momento durante l'incontro

"In tal senso ci ha fatto piacere la presenza qualificata, nel corso dell'audizione, del direttore generale Carmelo Frittitta e del responsabile della programmazione dell'Agricoltura, Gaetano Aprile - ha concluso Argentati - Un segnale di attenzione che l'assessorato Attività produttive continua, purtroppo, a non darci. Una domanda al presidente Musumeci, che durante l'incontro del 3 maggio ha dichiarato grande apertura nei confronti dei Distretti: forse sarebbe il caso di cambiare "casa" per i distretti dell'agroalimentare, facendoli "traslocare" alle competenze dell'Assessorato all'Agricoltura? Noi del Distretto Agrumi ci stiamo pensando seriamente".

Magari sarà il Mipaaf a prendere le redini in mano rispetto a una situazione che non aspetta altro che essere pilotata verso gli interessi dell'agricoltura siciliana.