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La stagione estiva dei limoni siciliani, analisi di mercato e previsioni

La stagione del limone siciliano, in questo periodo dell'anno, è a una svolta, perché la stagione è praticamente finita e si guarda al verdello per i prossimi due mesi. Abbiamo fatto il punto con Salvatore Magliocco, vicepresidente di un importante realtà aziendale che si occupa di commercializzazione di agrumi siciliani da oltre 30 anni, nell'areale siracusano.


Salvatore Magliocco

"La campagna agrumicola - ha detto il giovane imprenditore - è stata particolarmente positiva per le aziende limonicole, in quanto un prezzo abbastanza sostenuto ha accompagnato la vendita del prodotto sulla pianta per tutto l'anno, da ottobre a maggio. Il limone non è stato venduto mai al di sotto di € 0,50 per tutta la stagione di raccolta. Ovviamente parliamo di prezzi per un prodotto di prima categoria".

Il quid del prodotto da industria
Talora si è indotti a pensare che a fare il reddito di un'azienda siano i prodotti di prima fascia, ma quest'anno le cose sono andate diversamente, secondo quanto afferma il manager siciliano.

"Quest'anno il vero motore trainante della vendita dell'agrume - ha spiegato infatti Magliocco - è stato il prezzo della III categoria, ossia il prodotto per l'industria. Il prezzo del limone destinato alla trasformazione, infatti, ha raggiunto picchi di vendita di € 0,40 e ciò ha permesso, di conseguenza, di vendere a prezzi molto alti, a traino, anche la I categoria".

Il limone sta sempre più divenendo un articolo di largo consumo, particolarmente richiesto non soltanto in Italia, ma anche all'estero e ciò è dovuto anche all'attività promozionale dei vari Distretti e Consorzi di tutela italiani, che stanno diffondendo le qualità di questo importante agrume sui mercati e nelle fiere più importanti a livello europeo. Importantissima anche la promozione di alcune aziende, dal management illuminato, che negli anni hanno investito in comunicazione internazionale ad altissimi livelli, raggiungendo mercati elitari.


Grafico: la Sicilia è la regione dove si produce la maggior parte del limone in Italia, come evidenziato da un'analisi Ismea risalente al 2010

"L'areale del Siracusano, grazie al suo pregato limone femminello, è quello più esteso dell'isola - ha aggiunto l'esperto - La pianta è molto generosa, perché genera quattro fioriture l'anno e, in teoria, non dovrebbe far mancare mai i propri frutti, pur considerando che il periodo estivo è sempre contraddistinto da un quantitativo di agrumi molto inferiore rispetto all'inverno".

Le quattro fioriture del limone
"Nonostante la peculiarità delle quattro fioriture - ha voluto rimarcare Magliocco - l'attuale situazione si prospetta con una mancanza assoluta del prodotto nella nostra zona, obbligando la maggior parte delle cooperative di commercializzazione a chiudere anticipatamente a causa dell'assenza di prodotto. Nel frattempo, i mercati vengono letteralmente inondati di merce estera: nordafricana e argentina, con il repentino calo dei prezzi del poco disponibile ma ottimo limone nostrano sulle maggiori piazze di vendita. Naturalmente stiamo parlando di varietà completamente diverse, con qualità intrinseche non paragonabili a quella nostra".

Il mercato confonde una commodity con un prodotto di valore
"Il prodotto estero presenta un prezzo di vendita più basso di quello siciliano e di conseguenza viene preferito al nostro, sulla mera ragione del risparmio - ha specificato l'imprenditore - L'unica possibilità di difesa del nostro limone è la vendita nei mercati esteri, in cui è molto richiesto il prodotto biologico, che ovviamente non può essere importato dal continente sudamericano o africano per ovvi motivi legati alla lunga durata del viaggio. Il nostro limone bio è ovviamente meno resistente e durevole rispetto a quello trattato con cere ed altri agenti chimici che ovviamente si presta maggiormente al viaggio oltremare".

Le previsioni per il 2018/19
Per quanto riguarda invece la prossima campagna, Magliocco ha prospettato "una stagione particolarmente precoce, grazie alle condizioni meteorologiche attuali". "Se infatti confrontiamo gli anni passati in cui le ultime precipitazioni si attestavano nel mese di aprile, con temperature molto alte già da fine maggio - ha riferito il manager - quest'anno, straordinariamente, avvertiamo una temperatura mite accompagnata anche da piogge che aiutano l'accrescimento dei frutti e riducono considerevolmente lo stress della pianta. Ci prepariamo quindi con entusiasmo alla prossima campagna agrumicola, con la speranza di migliorare una qualità già eccelsa di un prodotto garantito dai nostri protocolli di gestione e dalle certificazioni riconosciute in tutto il mondo".

"Il nostro prodotto - ha concluso Salvatore Magliocco - verosimilmente si attesta tra i migliori limoni al mondo per le sue caratteristiche organolettiche uniche. Infatti è apprezzato per le sue proprietà salutistiche ed è finanche richiesto dal settore della cosmesi. Dobbiamo invece migliorare nella comunicazione e nella promozione della cultura legata ai nostri limoni; mostrarne gli usi e trasmettere le tradizioni che ci legano a questo prodotto, affinché i consumatori esteri e del nord Italia possano trovare spunti per condividerli".