Per quanto riguarda le strategie di difesa e di contrasto alla cimice con risorse del Programma di sviluppo rurale, è stato finanziato per 380 mila euro, nell'ambito delle misure per l'innovazione, un progetto di un Gruppo Operativo formato da imprese agricole ed enti di ricerca che terminerà nel 2019. Si sta lavorando sullo studio dell'insetto, sui predatori naturali, sulle tecniche di monitoraggio, sulle trappole e sulle modalità di difesa passiva con l'impiego di reti antinsetto. Un secondo progetto di tipo sperimentale sin dal 2016 è direttamente finanziato dalla Regione al Consorzio Fitosanitario di Modena con 30 mila euro all'anno; si punta sulla ricerca e sull'impiego di insetti antagonisti e che vede al lavoro il l'Università di Modena e Reggio Emilia e il Centro di ricerca Crea. "Chiaramente - precisa l'assessore - tali tecniche di difesa biologica devono essere attentamente verificate e testate prima di diffonderle agli agricoltori; l'obiettivo è di passare prima possibile dal laboratorio a situazioni di pre-campo".
"L'altro importante versante di azione - continua l'assessore Caselli – riguarda i bandi per l'installazione delle reti antinsetti da impiegare sui frutteti". Il bando, aperto a tutti i frutticoltori del territorio regionale e non solo ai produttori di pere del modenese, è stato pubblicato nel settembre 2017 con una dotazione di ben 10 milioni di euro, ha visto un'adesione di sole 92 imprese per richieste complessive di 1,4 milioni di euro.
"Una risposta decisamente al di sotto delle aspettative rispetto alle potenzialità che le azioni previste dal bando avrebbero potuto garantire. Per favorire l'adesione delle imprese al prossimo bando sono state proposte modifiche al PSR introducendo nuove tipologie di intervento come le coperture monofila dei frutteti e riducendo il volume minimo d'investimento a 2.500 euro per consentire l'accesso anche alle aziende di ridotte dimensioni". Tali modifiche saranno trasmesse alla Commissione europea per l'approvazione nei prossimi giorni, dopodiché sarà possibile attivare un nuovo bando.
Per i produttori di ortofrutta che aderiscono ad una organizzazione di produttori sono disponibili ogni anno le risorse dei programmi operativi della Organizzazione comune di mercato dell'ortofrutta che possono finanziare come nel caso del PSR la realizzazione di impianti permanenti di difesa.
Vanno infine sottolineate le molte riunioni formative e divulgative svoltesi sui territori dal servizio fitosanitario regionale per aggiornare gli agricoltori sui sistemi di lotta e di contrasto attualmente a conoscenza del mondo scientifico internazionale. "Ci auguriamo - chiude Caselli – che AIAB ci aiuti a diffondere le opportunità anziché lanciare allarmi su una problematica di cui siamo consapevoli da tempo".