"Non penso che ci sia troppa frutta. Siamo tornati a un raccolto normale, con il 60-65% già spedito e il 70% imballato - ha dichiarato Rowan Vickery, responsabile per gli agrumi alla Capespan South Africa - Siamo molto fortunati: quest'anno la qualità è eccezionale, con una lunga shelf life e l'industria sudafricana sta affrontando il commercio in modo responsabile. Ci sarà una pausa di circa quattro settimane nel confezionamento dei pompelmi, mentre la maggior parte passerà alle prime Valencia (si stanno colorando molto bene), e poi tornerà ai pompelmi verso la metà della fine di luglio".
Questa pausa nel confezionamento dei pompelmi permetterà ai frutti ancora sugli alberi di migliorare ulteriormente in termini di calibro. "Dall'inizio della stagione, in ogni conversazione con i produttori, si è sviluppato un certo ottimismo - ha affermato Jan-Louis Pretorius, presidente del gruppo di esperti di pompelmi della Citrus Growers' Association - Inizialmente una percentuale consistente del frutto era troppo piccola per essere esportata, ma fortunatamente il pompelmo ha continuato a crescere, motivo per cui abbiamo assistito a un miglioramento costante delle dimensioni e dei relativi imballaggi".
Frutti più piccoli complicano le vendite
"In generale, gli agrumi sono risultati più piccoli di quanto ci aspettassimo e questo ha già avuto un grande impatto sul commercio - ha affermato Piet Smit, amministratore delegato di Komati Fruit Group - Un sacco di piccoli frutti sono già stati esportati, anche alcuni calibri impopolari come il 60 per il quale di solito non c'è richiesta, che ha causato alcuni blocchi nel mercato europeo e problemi in termini di prezzi e tempi di vendita. Questi calibri impopolari e indesiderati arrivano nelle mani dei commercianti tradizionali i quali, quando i frutti non si vendono, abbassano i prezzi per eliminare le giacenze. Non è una cosa salutare per il mercato europeo".
Rowan Vickery aggiunge che in Europa c'è molta frutta locale estiva offerta a buon mercato, nonché le ultime Navel e le Valencia spagnole ed egiziane, ad accaparrarsi dello spazio nel paniere dei consumatori. "Alcune delle migliori vendite di pompelmi nell'UE avvengono dopo le vacanze estive, a settembre e ottobre".
L'Estremo Oriente, in particolare Cina, Giappone e Corea del Sud, richiede pompelmi di calibro grande per i supermercati. "Se rifornisci una vasta platea di mercati - ha commentato Smit - e non dipendi solo dai commercianti europei, puoi avere una buona annata".
Pieter Vorster di Mahela Boerdery a Letsitele ha riferito che, dopo un lento avvio in termini di colorazione, con calibri piccoli, ora i pompelmi raggiungono il picco di 50, seguiti dalle pezzature 45, 55 e 40. La maggior parte dei pompelmi viene commercializzata principalmente nell'Unione Europea, in Russia (anche se i prezzi sono diminuiti) e in Estremo Oriente.
"Nei Paesi dell'Estremo Oriente, come la Cina e la Corea, i pompelmi sudafricani ottengono buoni prezzi, ma i mercati assorbono volumi bassi. E' un mercato consolidato e vorremmo inviare maggiori quantità in Estremo Oriente".
Programma di sviluppo del mercato dei pompelmi in Corea del Sud
Una componente importante di questa promozione, osserva, sarà un'analisi dei risultati. "Valuteremo quantitativamente l'effetto sulle vendite, ma più importante sarebbe un'analisi qualitativa delle percezioni dei consumatori e del comportamento di utilizzo, perché è un elemento migliore per una coltivazione sostenibile. E' risaputo che i pompelmi sudafricani sono esteticamente più belli di quelli americani che hanno un sacco di imperfezioni e scalfitture, ma anche un alto tenore zuccherino. Noi vogliamo dimostrare che anche sotto questo aspetto possiamo essere competitivi".