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Le imprese italiane sono sempre piu' sostenibili, ma non lo comunicano

Ambiente sì, ma non solo. In un anno il mondo delle imprese italiane dimostra di avere sempre più a cuore il tema della sostenibilità, in un contesto a tutto tondo in cui l'attenzione agli aspetti ambientali è solo una parte di un nuovo impegno. Lo confermano i dati emersi dall'indagine 2018 dell'Osservatorio Permanente su Sostenibilità e Comunicazione, presentati il 26 giugno a Milano dal neoconsorzio SIC - Società Italiana Comunicazione che unisce le tre agenzie di comunicazione Homina, Mediatyche ed Extra, e da Format Research.

"L'Osservatorio è nato lo scorso anno con l'obiettivo di monitorare annualmente il sentiment che le Imprese italiane mostrano con riferimento ai temi della sostenibilità, e, soprattutto, le azioni concrete messe in campo a beneficio di tutti gli stakeholder - commenta Massimo Tafi, vicepresidente di SIC e amministratore unico di Mediatyche - Rispetto al quadro di luci e ombre dello scorso anno, lo scenario sta mutando in positivo: le imprese italiane, e non solo le più grandi, dimostrano crescente attenzione ai propri impatti ambientali, al benessere dei propri dipendenti, ai legami con i territori di riferimento. Un impegno che tuttavia al momento non è ancora adeguatamente comunicato nei confronti dei referenti esterni, né sancito ufficialmente con un bilancio ad hoc. Una lacuna da colmare, dato che la comunicazione, che trasforma i numeri in fatti e storie da valorizzare, resta l'interprete indispensabile che mostra il processo di responsabilizzazione aziendale all'esterno, anche con evidenti vantaggi di immagine e reputazione".



Le imprese italiane e la loro sostenibilità
L'Osservatorio permanente si prefigge l'obiettivo di comprendere l'atteggiamento delle imprese verso il concetto di sostenibilità, analizzato nelle sue diverse dimensioni - sociale, ambientale ed economica - e di anticiparne i possibili futuri sviluppi, senza dimenticare il modo in cui la sostenibilità venga comunicata esternamente all'azienda con relativi effetti e vantaggi.

Non solo un costo, ma soprattutto un'opportunità: per più di un'impresa su due (il 55,6% del 2018 contro il 54,3% dello scorso anno) la sostenibilità rappresenta un'occasione per migliorare i processi e renderli più efficienti. A oggi solo il 6,1% degli intervistati la considera un costo, mentre per il 35,4% delle imprese la sostenibilità rappresenta "il modo di fare impresa da qui in avanti" (con una crescita del 5,8% rispetto allo scorso anno). "Dati che confermano la tendenza emersa già lo scorso anno - dichiara Pierluigi Ascani, presidente di Format Research - La sostenibilità è sempre più considerata centrale e strategica da parte delle Imprese, non solo in termini valoriali ma anche di business".

A definirsi sostenibile oggi è il 78,7% delle imprese: "Che lo siano effettivamente o meno, è certo che la sostenibilità è riconosciuta come un valore - commenta Omer Pignatti, presidente di SIC e ad di Homina - Noi siamo qui per farla evolvere anche da un punto di vista di comunicazione".

Le realtà che si sono definite "poco" o "per nulla" sostenibili hanno dichiarato la propria volontà di lavorare su questo fronte, aspetto che tuttavia non è al momento prioritario. In termini di dimensioni aziendali, a definirsi sostenibili in maniera accentuata sono le grandi imprese, ovvero quelle con oltre 249 addetti.

Venendo alle politiche di sostenibilità, emerge che il 76,4% delle imprese che si definiscono "molto" o "abbastanza" sostenibili investe in politiche che toccano tutti i comparti o buona parte di essi. Dati che dimostrano il fatto che, rispetto a quanto rilevato nel 2017, c'è più consapevolezza in merito alle tre dimensioni della sostenibilità: il 41,5% delle imprese sa che per ritenersi "sostenibile", deve contemporaneamente rispettare parametri di tipo ambientale, sociale ed economico.

Una sostenibilità non solo sempre più completa, ma anche integrata in un processo di responsabilizzazione a trecentosessanta gradi: il 72,3% delle imprese dichiara di tenere conto degli aspetti guida di sostenibilità nell'ambito delle politiche di responsabilità sociale, con particolare riferimento al settore industriale e alle Imprese del Nord Est.

I vantaggi della sostenibilità e gli ostacoli a questo processo
Una vera e propria iniezione di brand reputation e credibilità per le imprese: questi i vantaggi messi in luce dalla ricerca nei confronti delle imprese che hanno accolto i temi della sostenibilità in modo prioritario. Vantaggi dichiarati da circa sei imprese su dieci: entrando nel dettaglio, si parla di aumento della brand reputation (58,3%), di efficientamento dei processi interni (57,3%), contenimento dei costi (49,3%) e, anche, aumento delle vendite (39,2%).

Gli ostacoli da superare? Uno su tutti, la mancanza di budget, nel 53,1% il principale freno all'evoluzione di un'azienda in impresa sostenibile. A seguire, il 24,1% delle realtà lamenta una mancanza di competenze e risorse qualificate.

Dalle parole ai fatti: in cosa le imprese sono sostenibili?

L'impatto ambientale è ormai una priorità di cui le imprese tengono conto nei progetti, prodotti e processi: lo dichiara l'88,0% delle imprese. Attenzione che si esplica nella facilità di riciclo e riuso dei singoli componenti quando il prodotto è a fine vita (36,7%), nel ricorso a materie prime provenienti da attività di riciclo (34,5%), nella riciclabilità dei materiali utilizzati (32,8%), nel risparmio di materie prime non rinnovabili (20,6%).

I dipendenti sono sempre più centrali nelle politiche di sostenibilità: oltre 5 imprese su 10 (il 54,2%) prevedono una qualche forma di benefit o bonus per i propri dipendenti oltre a quelli previsti dalle normative. Si parla nel 42,4% dei casi di assicurazioni mediche, nel 19,6% di assicurazioni sulla vita. I dati risultano accentuati soprattutto nel Nord Est, nel settore finance e nelle Imprese di grandi dimensioni, oltre i 249 dipendenti.

Quasi la metà delle imprese prevede inoltre programmi specifici per i propri dipendenti: in pole position inclusione sociale (29,0%), sostegno alla maternità (28,5%), promozione delle diversità (19,1%).

Infine, il legame con il territorio: il 62,0% delle imprese prevede programmi verso la comunità, sia nei confronti di onlus nazionali e non (50,6%), sia come politiche di sostegno alla comunità locale. Ancora una volta le imprese più virtuose si confermano quelle del Nord Est.

Comunicare la sostenibilità: tra il dire e il fare c'è di mezzo il... budget
La ricerca ha appurato un'evidenza: la sostenibilità è efficace a livello commerciale (81,7%), è un vantaggio competitivo (76,7%), e, soprattutto, contribuisce a migliorare la reputazione di un'azienda (87,2%). Eppure, se traduciamo questi dati in attività concrete di promozione e comunicazione le percentuali scendono drasticamente: solo l'11,5% delle Imprese ha una politica di comunicazione verso l'esterno delle proprie performance economiche, ambientali e sociali.

La stragrande maggioranza delle imprese (l'84,6%) non ha un budget allocato per il bilancio di sostenibilità.

"La comunicazione – ha commentato Antonio Ferro, vicepresidente di SIC e presidente di Extra – è senza dubbio una delle leve strategiche per dare impulso ai processi di sostenibilità e dalla ricerca risulta abbastanza evidente anche quest'anno che le imprese, anche quelle che comunicano, raramente lo fanno con respiro strategico e con una visione ampia. Su questo fronte i numeri fanno capire che c'è ancora molto da lavorare, proprio a partire dalla stesura di un bilancio di sostenibilità, lo strumento con cui l'azienda può raccontare la propria anima e la propria responsabilità a tutti i suoi stakeholders".

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Nota metodologica
(*) Questi i risultati principali dell'Osservatorio sulla Sostenibilità realizzato da Format Research in collaborazione con Sic su un campione statisticamente rappresentativo dell'universo delle imprese italiane (con almeno 10 addetti) dell'industria, del commercio all'ingrosso e dei servizi all'imprese. Numerosità campionaria: 684 interviste. Anagrafiche "non reperibili": 201 (18,9%); "Rifiuti": 180 (16,9%); "Sostituzioni": 381 (35,8%). L'indagine è stata effettuata dall'Istituto di ricerca Format Research, tramite interviste telefoniche (sistema Cati), nel periodo 4-15 maggio 2018.

Data di pubblicazione: