Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
I negozi e gli ambulanti preferiscono vendere la tipologia liscia

Troppo melone, si salva solo quello particolarmente buono

Il melone spunta prezzi poco remunerativi, specie se si tratta di un prodotto standard poco differenziato. Abbiamo interpellato un grossista del Mercato di Rimini, Tazio Zavaglia, il quale conferma un dato: c'è tanto, tanto prodotto e non sempre di buona qualità. "Forse a causa dell'andamento meteo - dice il grossista - ma sono arrivate delle partite raccolte fuori campo non sempre all'altezza. Il nostro compito di intermediari è anche quello di optare per le produzioni migliori, per cui a volte occorre fare delle scelte. Sappiamo che molto spesso non dipende dalla volontà dell'agricoltore, ma poi il consumatore finale deve avere il meglio".



In generale la pezzatura è buona e vi è del prodotto che si distingue anche per il sapore. "Personalmente preferisco il liscio rispetto al retato e, anche nelle vendite, noto una differenziazione. I negozi di frutta e verdura, gli ambulanti o le boutique della frutta, che hanno modo e volontà di spiegare al consumatore le qualità organolettiche del liscio, comprano per lo più questa tipologia. Ho dei negozi che mi acquistano al 90% il liscio. Il consumatore tradizionalista crede che il melone sia solo retato ma, se ha fiducia nel suo negoziante, si lascia convincere e poi non torna più indietro".



"Per contro - continua il grossista - i supermercati acquistano per lo più il retato. Vanno sul sicuro in quanto non hanno personale, e neppure volontà, di fornire spiegazioni. Si ritiene che il consumatore da supermercato acquisti con gli occhi e per abitudine, quindi si attengono alle tipologie tradizionali".



Il grossista poi fa un ragionamento finale: "Può sembrare strano, ma sul fronte melone ho notato più organizzazione al sud d'Italia che non al nord, nel senso che molti piccoli agricoltori fanno riferimento a un numero limitato di commercianti che stabiliscono fra loro un prezzo e sotto quello non scendono. Ovviamente non so quali accordi ci siano fra loro. Invece al nord i produttori spesso sono più grandi e organizzati, ma si propongono singolarmente. Prima o poi qualcuno cede e il prezzo si abbassa. Se vogliamo, è un discorso che va contro il mio interesse, ma credo che se dall'agricoltore in avanti ogni anello guadagnasse il giusto, tutti ne trarremmo beneficio e al consumatore finale arriverebbe un prodotto di qualità al giusto prezzo".