Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Buone prospettive di sviluppo per arance Moro e Tarocco sui mercati d'oltremare

La stagione agrumaria italiana 2017/18 è stata caratterizzata da un calo di produzione intorno al 25-30% determinato da un andamento climatico estivo con elevate temperature e persistente siccità. Aggiungiamo a tali fattori negativi la persistente diffusione della grave patologia del Citrus Tristeza Virus (CTV) che contribuisce anno dopo anno a decimare impianti di agrumi a scapito dei volumi e della qualità del prodotto.

A fronte di tale piaga, più diffusa negli areali del territorio siciliano, poco si sta facendo nel reimpiantare nuove superfici agrumetate, a causa della difficoltà finanziaria del produttore e della lentezza burocratica della Pubblica Amministrazione comunitaria, nazionale e regionale a sostegno del settore.


Le negatività accennate hanno influito pesantemente sulla qualità del prodotto per cui su 100 frutti pendenti è stato possibile commercializzarne solo 40 sul mercato del consumo fresco. "Con tale deficienza quantitativa di prodotto, non sempre l'offerta ha potuto coerentemente rispondere alla domanda - racconta a FreshPlaza un operatore del settore - Nonostante ciò, i prezzi medi di vendita non sono mai risultati coerenti con l'equazione domanda-offerta e il risultato economico ponderato ha pareggiato in qualche modo i costi di produzione".

Tale considerazione sul risultato commerciale riguardano tutte le varietà di agrumi dai Clementini di piccolo calibro alle arance Navel, Moro, Tarocco di grosse dimensioni. Per quanto riguarda la stagione commerciale dei limoni, l'andamento è stato più regolare, con qualche temporanea impennata dei prezzi e senza problemi qualitativi.

Clementine

"Il Clementine Comune, le arance Moro e Tarocco e il limone Femminello, per la loro performance organolettica, hanno confermato un trend di crescita positivo non solo sul mercato nazionale ma anche su quello europeo. Modesti quantitativi, in particolare di arance Moro e Tarocco, sono stati esportati verso qualche mercato di oltremare con risultati che lasciano sperare in buone prospettive di sviluppo".

Infatti le arance Moro e Tarocco, rispetto alle produzioni di arance a polpa bionda, si distinguono per l'unicità della polpa pigmentata, il cui elevato contenuto di antociani, associato a un equilibrato rapporto di acidi/zuccheri costituiscono una peculiarità di consolidata attrazione e interesse. Il limone Femminello si distingue dalle altre cultivar per l'alto contenuto di acido cidrico, per gli eccellenti oli essenziali contenuti nelle vescicole della sua fine buccia e per l'assenza di semi.

Tarocco

"I volumi di Clementine Comune sono stati assorbiti quasi tutti dal mercato nazionale, la varietà Tarocco, preferita dal consumatore nazionale, ha avuto un soddisfacente sbocco verso il mercato svizzero, tedesco e austriaco, mentre la varietà Moro è stata prevalentemente esportata in tutta l'area europea, escludendo la Russia a causa del noto embargo".

Per il generale calo di produzione anche nei Paesi concorrenti quali Spagna, Grecia, Turchia e Marocco, non si sono registrate particolari giacenze di prodotto che diversamente avrebbero creato un collasso dei prezzi.