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Presentato da Intesa Sanpaolo uno studio sull'agroalimentare siciliano

Nuovi mercati, imprese più grandi, nuove generazioni e sinergie con i settori di Turismo, Cultura, e Ristorazione di alto livello: ecco la ricetta vincente per dispiegare a pieno il potenziale delle eccellenze agroalimentari siciliane.

Questo in estrema sintesi quanto emerso dal report della direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, presentato nel corso di un convegno promosso dalla Banca, e dai relatori intervenuti. L'incontro è stato introdotto e moderato da Fabrizio Carrera, direttore di Cronache di Gusto.

Da sx. Guelpa, Bolognari, Carrera, Salerno, Monceri

Il convegno
Dopo il saluto del sindaco di Taormina Mario Bolognari,  Fabrizio Guelpa, responsabile Industry & Banking della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo ha presentato il primo report su Agroalimentare sfide e prospettive, al quale ha fatto seguito quello su Agroalimentare, Turismo, Enogastronomia. Il percorso dell'eccellenza presentato da Pierluigi Monceri, direttore regionale Lazio, Sardegna e Sicilia di Intesa Sanpaolo.

Fabrizio Carrera, Luigi Salerno, direttore generale Gambero Rosso e Marcello Di Martino, direttore commerciale Imprese di Intesa Sanpaolo, hanno poi presentato il premio (vedi targhe nella foto sotto) "Le eccellenze enogastronomiche". Premi che sono stati consegnati da Marcello Di Martino e Giuseppe Cicero, capo Area Imprese Sicilia di Intesa Sanpaolo, a diversi chef. In chiusura, l'intervento del vicepresidente della Regione Siciliana Gaetano Armao.

Il percorso dell'eccellenza
Pierluigi Monceri, direttore regionale Lazio, Sardegna e Sicilia di Intesa Sanpaolo: "Nonostante gli ottimi risultati conseguiti negli ultimi anni, i margini di sviluppo e crescita per l'agro-alimentare siciliano sono ampi. E' però necessario diversificare i mercati di destinazione, affrontare il problema del dimensionamento aziendale, visto che i moderni modelli produttivi e competitivi poco si adattano ad aziende troppo piccole e con un basso livello di organizzazione, capitalizzazione e conoscenza. Oltre che sull'innovazione e sul crescente ruolo dei giovani nell'impresa, è importante attivare sinergie di filiera con gli altri settori come Turismo e Cultura puntando alla creazione di percorsi d'eccellenza che mettano insieme, valorizzandole, le principali attrattive del territorio. Anche la ristorazione di alto livello, che utilizza come materia prima di elevata qualità le eccellenze enogastronomiche a "km zero", può rappresentare un importante strumento di valorizzazione del territorio, con un impatto economico importante sia come fatturato diretto che come indotto".

Videointervista a Pierluigi Monceri 

Fabrizio Guelpa, responsabile Industry & Banking Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo: "Il contesto economico internazionale rimane favorevole: a trainare ancora sono sia le nostre esportazioni di prodotti alimentari e agricoli (giunte rispettivamente al 17% e al 12% del venduto), sia l'arrivo di turisti stranieri, anche se vi sono alcuni rischi nello scenario macroeconomico globale. Una escalation di ritorsioni in tema di dazi è sempre possibile, anche se il livello attuale dei dazi rimane storicamente molto basso. Vi è poi la possibilità che le difficoltà di alcuni paesi come l'Argentina e la Turchia si estendano ad altri, anche se per il momento appare remota. Vi è infine un calendario istituzionale molto impegnativo per l'Europa, principale mercato di sbocco dei prodotti agroalimentari, con le elezioni per il Parlamento a maggio e la successione del presidente Bce Mario Draghi a novembre".

Nella slide sopra: i mercati esteri si affrontano con l'innovazione, le certificazioni e l'organizzazione. I modelli produttivi e competitivi hanno spesso una dimensione economica ancora troppo piccola e con un basso livello di organizzazione.

Il report: Sicilia avanti
Molto rilevante il peso dell'agroalimentare siciliano sull'economia della regione, in particolare per quanto riguarda il comparto agricolo. La filiera agro-alimentare occupa quasi il 10% della popolazione siciliana e il valore aggiunto dell'agricoltura (3,2 mld di euro nel 2015) costituisce il 9,8% del valore aggiunto nazionale nel settore.

Pur con un'elevata frammentazione delle dimensioni medie aziendali, la Sicilia è la prima regione italiana per superficie agricola utilizzata ed è caratterizzata da grande qualità e ricchezza nelle produzioni. Ben 67 prodotti agroalimentari e dell'industria delle bevande DOP e IGP della regione Sicilia. La Sicilia predomina a livello nazionale con il 23,3% della SAU (superficie agricola utilizzata) convertita (o in corso di conversione) al biologico ed è la quarta regione d'Italia per produzione di vino, con più di 5 milioni di ettolitri prodotti nel 2016.

A guidare il nuovo modello competitivo serve un'imprenditoria agro-alimentare moderna: occorre selezionare e formare una nuova classe di giovani imprenditori agricoli, far loro conoscere le altre realtà agricole avanzate, interconnetterli al mondo e ai mercati, dotarli delle migliori tecnologie e puntare sullo sviluppo delle attività connesse; ad esempio agriturismo, trasformazione di prodotti etc.. In Sicilia la percentuale di capi-azienda con laurea o diploma superiore è del 32,1%, contro il 26,8 della media nazionale. Secondo alcuni studi, le aziende agricole dei giovani, oltre a possedere una superficie superiore alla media di oltre il 54%, realizzano un fatturato più elevato del 75% della media e hanno il 50% di occupati per azienda in più.

L'export isolano
Buona l'evoluzione delle esportazioni, in particolare del comparto agricolo che supera la performance italiana. Attualmente, il 79% dell'export della Sicilia è diretto verso i paesi europei (Francia e Germania su tutti), contro un 73% del dato medio italiano.

Turismo enogastronomico: valore aggiunto per il settore agricolo
Un brillante export dei prodotti siciliani sarebbe utile anche per attirare una tipologia di turismo con maggiori capacità di spesa. Il turismo che interessa la Sicilia risulta maggiormente interessato dalle presenze degli stranieri rispetto alla media del Sud Italia, cosa che consente di sfruttare meglio le maggiori potenzialità di spesa dimostrate da questa tipologia di clientela.

In forte crescita gli arrivi in Sicilia nel 2017 (+10,1% gli stranieri), in cerca di qualità nell'offerta alberghiera. Circa la metà degli alberghi è concentrata nelle categorie a 4 e 5 stelle, ma ancora concentrati nella stagione estiva. Per cogliere le opportunità occorre, quindi, allargare l'offerta. Sulla capacità endogena di creazione di ricchezza incidono la quantità (allargamento dell'offerta) e la qualità (allungamento della stagione) del turismo. Tali fattori influenzano le sinergie di filiera con altri settori e quindi l'impatto economico. In crescita i turisti enogastronomici che cercano nuove esperienze di gusto, unite alla scoperta del territorio. Nel 2017 sono aumentati del 30% rispetto al 21% del 2016; un italiano su tre ha svolto un viaggio per motivi enogastronomici. Tedeschi e Svizzeri più assidui; boom degli Americani (+15% sul 2016).

Secondo la World Food Travel Association, il 93% dei turisti leisure ha partecipato a esperienze a tema rilevanti nel corso delle sue più recenti vacanze e il 49% ha indicato il cibo e il vino la ragione principale di almeno un proprio viaggio negli ultimi due anni. L'enogastronomia, da elemento accessorio, si è trasformata in una componente in grado di influenzare il comportamento del turista.

Il valore delle stelle 
Secondo uno studio di JFC sul Taste Tourism, ogni chef stellato ha in media oltre 6.300 clienti l'anno (di cui il 52,6% italiani, il 47,4% stranieri). Mediamente, il 33,9% dei clienti stranieri e il 26,2% dei clienti italiani effettua almeno un pernottamento dopo essere stato cliente di un ristorante stellato. Sono americani i principali "fan" stranieri della cucina stellata italiana (rappresentano il 21% sul totale della clientela straniera), seguiti dagli inglesi (14,2%), dai francesi (9,2%), dai giapponesi (8,2%) e dai cinesi (6,9%).

Per quanto riguarda l'Italia, la maggior parte di clientela è residente in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna (queste 3 regioni generano il 28,5% del totale della clientela italiana dei ristoranti stellati nazionali).

La ristorazione di alto livello apporta un beneficio sul fatturato diretto. L'ottenimento della prima stella è un vero e proprio upgrade nel fatturato del ristorante, con un incremento del 53,2%. Il passaggio alla seconda stella determina un incremento medio del 18,7%, da due a tre stelle +25,6%. Il fatturato medio di un ristorante con 3 stelle Michelin "raddoppia" quello del ristorante ad 1 stella (circa 1,5 milioni euro contro 708 mila euro)

Correlazione tra agricoltura e turismo
Agro-alimentare: un potenziale da esplorare, puntando su nuovi mercati, imprese più grandi, nuove generazioni e sinergie con Turismo, Cultura, e Ristorazione di alto livello. La domanda di consumo emergente evidenzia un consumatore in cerca di prodotti di qualità. C'è già una forte attenzione per il biologico grazie all'elevato livello qualitativo dell'offerta, unito all'attenzione alle specificità locali e alla tradizione territoriale.

Nonostante gli ottimi risultati conseguiti negli ultimi anni, i margini di sviluppo e crescita per l'agro-alimentare siciliano sono ampi. È necessario diversificare i mercati di destinazione, direzionandosi maggiormente verso quei paesi caratterizzati da grandi demografie e capacità di reddito crescente.

In Sicilia c'è un tema importante riguardo il dimensionamento aziendale. I moderni modelli produttivi e competitivi non si approcciano con una dimensione economica troppo piccola e con un basso livello di organizzazione, capitalizzazione e conoscenza. Per migliorare la produttività è necessario riorganizzare la filiera puntando non solo su un adeguato dimensionamento (mediante crescita o concentrazione o meccanismi di filiera), ma anche sull'innovazione e sul crescente ruolo dei giovani nell'impresa.

La ristorazione di alto livello, che utilizza come materia prima di elevata qualità le eccellenze enogastronomiche a "km zero", può rappresentare un importante strumento di valorizzazione del territorio, con un impatto economico importante sia come fatturato diretto che come indotto. Per molti italiani e stranieri, gli chef di questi ristoranti valgono un viaggio: il fatturato medio di un ristorante stellato in termini di valore indotto sul territorio supera il fatturato diretto. 

Contatti:
Banca Intesa Sanpaolo 
Piazza San Carlo, 156 
10121 Torino
Email: info@intesasanpaolo.com
Web: www.intesasanpaolo.com