La stagione dei mirtilli marocchini si chiuderà tra 2 o 3 settimane. Alcuni produttori con un flusso costante, stanno continuando a esportare. Amine Bennani, presidente dell'Associazione marocchina dei produttori di piccoli frutti, fa un bilancio positivo della campagna, nonostante difficoltà e anomalie.
Volumi più alti rispetto alla scorsa stagione
Bennani afferma: "I volumi sono decisamente aumentati rispetto alla scorsa stagione. In attesa della centralizzazione dei dati alla fine della campagna, posso affermare con sicurezza che le esportazioni sono aumentate, con percentuali a due cifre. Tuttavia, i volumi della scorsa stagione erano eccezionalmente bassi e quella attuale rappresenta solo un ritorno alla normalità. L'aumento è dovuto essenzialmente all'estensione della superficie coltivata e alle rese elevate delle varietà più vecchie perché, a causa del clima avverso, non abbiamo ancora raggiunto il nostro potenziale produttivo".
Clima sfavorevole
"La stagione è stata segnata da diversi imprevisti climatici che hanno causato delle pesanti perdite", spiega Bennani. "Abbiamo avuto due episodi di vento forte nella regione di Larache/Moulay Bousselhem. Nella regione di Agadir, il chergui (vento secco e caldo) ha causato delle perdite nel mese di agosto. Il clima ha causato soprattutto un accumulo di volumi e una minore regolarità durante la stagione, quindi abbiamo visto grandi quantità nel mese di aprile nel nord del Paese, e quindi un picco nella raccolta".
L'allarme spagnolo
A marzo, poco prima del picco della raccolta, una notifica spagnola, tramite il Sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi (RASFF), segnalava il rilevamento dell'epatite A in una spedizione di fragole marocchine. L'accusa è stata immediatamente smentita dall'Associazione marocchina dei produttori di piccoli frutti. Questo incidente ha interrotto la campagna marocchina dei mirtilli, secondo Bennani. "Questo incidente è stato fortemente amplificato dai media spagnoli. Non ha influenzato i nostri clienti, che hanno continuato a mantenere una domanda solida. Tuttavia, ha influenzato le autorità marocchine per la sicurezza alimentare, che hanno imposto severe procedure di esportazione per i piccoli frutti, compresi i mirtilli. Questo ha spinto gli esportatori occasionali a ritirarsi dal mercato. I coltivatori con un flusso di produzione costante e diverse spedizioni a settimana se la sono cavata meglio con le nuove procedure e sono rimasti operativi fino alla fine della campagna".
Prezzi insoliti
L'aumento dei volumi si è naturalmente tradotto in prezzi più bassi rispetto alla stagione precedente, ma le fluttuazioni dei prezzi sono state anomale. Spiega Bennani: "I prezzi non hanno seguito un andamento regolare. Abbiamo iniziato la stagione a gennaio con prezzi buoni, circa 80 dirham/kg, grazie agli effetti del fenomeno di El Niño sulla concorrenza dei Paesi latinoamericani. Nel mese di marzo, i prezzi sono tornati ai livelli normali. La particolarità di questa stagione sono stati i prezzi molto buoni per i calibri grandi, soprattutto 18+, che non si erano mai visti prima. Per dare un quadro complessivo della stagione, il prezzo medio ponderato è stato di circa 40 dirham".
Carenza di manodopera
"Il picco della raccolta di aprile lungo l'asse Larache/Moulay Bousselhem, la roccaforte della produzione dei mirtilli del Marocco, ha coinciso con il mese del Ramadan e la festività musulmana dell'Eid al-Adha, così come con la raccolta di altre coolture nella regione - afferma Bennani - C'è stata una grave carenza di manodopera che ha portato non solo a costi più elevati della manodopera, ma anche a ritardi e alla perdita di freschezza della frutta. I grandi volumi non hanno soddisfatto più i criteri richiesti dal segmento del fresco e sono stati reindirizzati a quello dei surgelati, venduti a un prezzo molto più basso di 10 dirham/kg".
Mercati
Secondo Bennani, la destinazione principale dei mirtilli marocchini in questa stagione è stata, come sempre, il Regno Unito, seguito dall'Europa. La Russia è risultato un mercato premium, dove gli acquirenti sono stati disposti a pagare di più per i calibri 18+, una novità della stagione. Il rappresentante dei coltivatori aggiunge: "Continuiamo a sviluppare il mercato del Medio Oriente. La domanda dal Canada, un altro mercato che stiamo sviluppando, aumenta alla fine della stagione.
Per quanto riguarda l'Asia, "Singapore e Hong Kong hanno mostrato una buona domanda all'inizio della stagione. I negoziati con la Cina sono ancora in corso. Ci siamo stati quest'anno e stiamo aspettando una risposta dal governo cinese, che speriamo di vedere la prossima stagione".
Per maggiori informazioni:
Bennani Amine
Moroccan Association of Soft Fruit Producers
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