Venerdì 5 aprile le autorità spagnole hanno emesso un'allerta sui meloni importati dal Marocco, affermando che una spedizione conteneva livelli "potenzialmente pericolosi" di agrofarmaci. In risposta ai crescenti allarmi spagnoli, diversi esportatori marocchini accusano la Spagna di "abusare del sistema Rassf e di utilizzarlo come un'arma in schemi di concorrenza sleale".
Ahmed Bouljid, un esportatore marocchino di vari prodotti ortofrutticoli, afferma: "Quando è troppo è troppo. Gli spagnoli stanno abusando delle false segnalazioni Rassf. Lo hanno fatto di recente con le angurie, il mese scorso con le fragole e ora con i meloni. Continuano a farlo, perché funziona e si lascia passare impunemente".
L'esportatore continua: "È sempre lo stesso schema. Fanno accuse infondate, nascondendo molti dettagli discutibili, come parte di campagne diffamatorie per danneggiare l'origine marocchina. Poi scopriamo che queste accuse sono false e le dimostriamo, ma il danno è già fatto. Questi metodi sleali devono essere fermati".
"Curiosamente, i problemi vengono rilevati solo quando i prodotti in questione sono in diretta concorrenza con i coltivatori spagnoli. Ed è sempre la Spagna a rilevarli. Perché non è mai un altro Paese o l'allerta non è su altri prodotti?".
L'esportatore sottolinea i controlli "rigorosi" che i prodotti marocchini subiscono prima di essere esportati: "Abbiamo due organismi di controllo rigorosi e senza compromessi, l'ONSSA e il Morocco Foodex. Ogni spedizione che lascia il Paese è sottoposta a ispezioni meticolose da parte di queste due organizzazioni. Ogni singola spedizione è perfettamente tracciabile".
Bouljid conclude: "Nessun produttore o esportatore marocchino si darà la zappa sui piedi, compromettendo la propria attività e l'agroalimentare marocchino in generale, esportando un prodotto non conforme agli standard di destinazione".
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Ahmed Bouljid
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